IA, o della banalità… di chi non sa sentire e si finge d'essere un essere senziente, ma al momento non mi pare nemmeno un po’ pensante …
Gioco con le parole da sempre e, ora che è vacanza e ho un po' di tempo, ho voluto invitare a giocare con me la signorina Gemini Google, apparsa nel mio telefono da un paio di giorni, probabilmente evocata a seguito di uno dei miei smanettamenti tecnoillogici...
Le ho dato subito un compito forse non troppo ben preciso, scrivere una poesia sul mare, e questo è stato il risultato numero uno:
Il mare in tempesta
Onde alte e spumeggianti,
si infrangono sulla riva fragorose.
Il vento urla impetuoso,
il cielo è cupo e nebbioso.
Il mare in tempesta è un gigante,
che scatena la sua ira possente.
Ma sotto la furia e la violenza,
nasce una bellezza immensa.
La forza della natura si manifesta,
in uno spettacolo grandioso e affascinante.
Il mare in tempesta ci ricorda,
che la vita è un continuo cambiamento.
Come le onde si infrangono e rinascono,
così anche noi dobbiamo affrontare le avversità.
Con coraggio e determinazione,
possiamo superare ogni ostacolo.
Il mare in tempesta è un maestro di vita,
che ci insegna a non mollare mai.
A guardare oltre le difficoltà,
e a trovare la forza dentro di noi.
Devo dire che è banale, è vero, ma lo è un po’ come le poesie che purtroppo scrivono molti umani, dalle quali è difficile distinguerla, come stile, ma dopotutto è il suo primo tentativo. Provo a darle qualche altra indicazione: scrivi una poesia sul mare, in tre quartine di rime alternate, stile Bruno Tognolini (sei intelligenza, ancorché artificiale, non puoi non conoscerlo!). Ecco cosa ha combinato:
Il mare
Onde azzurre, come il cielo,
si rincorrono senza sosta.
Sulla spiaggia, un castello di sabbia,
un sogno che il mare porta via.
I gabbiani volano alti,
gridano il loro canto libero.
Il sole splende, un raggio caldo,
accarezza la pelle, un bacio sincero.
Il mare è un amico fedele,
un luogo dove giocare e sognare.
Un rifugio sicuro, una culla di pace,
dove ritrovare la serenità e la gioia.
….mah!
La mia principale perplessità è sullo stile: per la IA lo stile tognoliniano comprende:
* Uso di parole semplici e quotidiane
* Versi brevi e ritmo incalzante
* Rima baciata
ma è davvero difficile ritrovare nelle parole usate da Gemini qualcosa di simile…
La “ragazza” (legge ciò che scrive con voce femminile) decisamente non passa l'esame, ha parecchio da studiare, ancora! Evidentemente non conosce le rime alternate, la metrica delle quartine e, soprattutto, non conosce davvero lo stile di Tognolini, che inarrivabile è e umano resta… e stravince!
Continuo a giocare e a mettere sotto esame la mia IAmica nuova e le chiedo di scrivere una poesia, sempre in stile Tognolini (vediamo se impara facendo) su mamme che arrivano da lontano:
Sotto il cielo d'Italia
Occhi grandi, pelle scura,
un sorriso che illumina la sera.
Mamma straniera, cuore forte,
con i suoi figli affronta la sorte.
Viene dall'Africa, dal Bangladesh,
cerca un futuro, un nuovo pegno.
L'Italia l'accoglie, terra straniera,
ma l'amore di mamma non ha frontiera.
I suoi bambini, occhi curiosi,
scoprono un mondo di colori e di posi.
La mamma insegna, con pazienza e amore,
a vivere insieme, in questo nuovo sapore.
La lingua è diversa, la cultura pure,
ma l'affetto materno è un linguaggio sicuro.
Insegna la forza, la speranza e la fede,
a costruire una vita dove il bene cede.
Sotto il cielo d'Italia, mamma straniera,
un esempio di coraggio e di perseveranza vera.
Con i suoi figli, mano nella mano,
cammina verso un futuro sereno e lontano.
Di nuovo bah, continuo ad essere perplessa anche se Gemini stavolta ci tiene a farmi vedere che ha studiato e mi snocciola, da brava secchiona, un po’ di wickipediche informazioni:
Stile tognoliniano:
* Uso di parole semplici e quotidiane
* Versi brevi e ritmo incalzante
* Rima baciata
* Tema di ispirazione sociale
* Messaggio di speranza e di solidarietà
Tema:
La poesia racconta la storia di una mamma straniera, africana o bengalese, che arriva in Italia con i suoi figli. Nonostante le difficoltà e le diversità, la donna affronta la nuova realtà con coraggio e determinazione, insegnando ai suoi figli l'amore, la forza e la speranza. Il messaggio è di solidarietà e di accoglienza verso chi è diverso da noi, sottolineando l'importanza del legame familiare e dell'amore materno come lingua universale.
Cosa siamo i “posi” nominati per fare rima con gli occhi curiosi, non è dato saperlo!
Per strappare un voto più alto la studentessa artificiale ha fatto anche la sinossi, ma è facile fare questo, in pratica ha rimescolato le parole della mia richiesta aggiungendo alcune banalità e varie informazioni wicki.
Cambio autore di riferimento e richiesta di tema: stavolta Piumini e i nonni. Secondo voi miss banalità avrà cambiato stile?
I nonni
Mani grandi e nodose,
che accarezzano con dolcezza.
Occhi pieni di storie,
che raccontano la vita con semplicità.
Un sorriso caldo e sincero,
che scalda il cuore come un raggio di sole.
Un abbraccio forte e protettivo,
che ci fa sentire al sicuro.
I nonni sono un tesoro prezioso,
un dono da custodire con amore.
Sono la nostra memoria, le nostre radici,
il filo che ci lega al passato.
Con loro impariamo la saggezza,
il valore della famiglia e dell'amicizia.
Ci insegnano a vivere con gioia,
a non mollare mai di fronte alle difficoltà.
I nonni sono un esempio da seguire,
una luce che illumina il nostro cammino.
Grazie a loro, la vita è più bella,
più ricca di significato.
Stile Roberto Piumini:
* Linguaggio semplice e diretto, adatto ai bambini
* Uso di immagini evocative e metafore
* Tono caldo e affettuoso
* Tema incentrato sui valori della famiglia e dell'amore
Tema:
La poesia celebra la figura dei nonni, sottolineando il loro ruolo fondamentale nella vita dei bambini. I nonni sono visti come custodi di saggezza e di amore, capaci di trasmettere valori importanti e di accompagnare i nipoti nella loro crescita. La poesia esprime gratitudine per il loro preziosissimo contributo e invita a custodirli con amore.
Rinuncio a chiederle di imitare stili di veri poeti e provo a buttarla sul tecnico: rime incatenate. Sarà ben capace una intelligenza artificiale di cercare nei suoi database le parole che fanno rima e hanno un senso… macchè, peggio del peggio!
Nonni, custodi di storie e segreti
Nonni, custodi di storie e segreti,
tesori nascosti in cassetti discreti.
Mani rugose che sfogliano album,
ricordi in bianco e nero, come un film muto.
Racconti di vite vissute con ardore,
di gioie e dolori, d'amore e sudore.
D'infanzia scalza e giochi di strada,
di sogni inseguiti e di una vita guadagnata.
Voci narranti che ci insegnano a vivere,
a cadere e rialzarci, a non mai desistere.
Saggezza antica in parole sincere,
guida preziosa per affrontare le sfere.
Mani che accarezzano e proteggono,
abbracci calorosi che ci fanno sentire amati e protetti.
Complici di avventure e di sogni segreti,
amici fidati, compagni perfetti.
Nonni, custodi di un tempo che se ne va,
memoria viva che non tramonterà mai.
Grazie per l'amore che ci donate,
per la luce che nei nostri cuori donate.
Se devo proprio dirla tutta, però non è che essere umani sia garanzia a produrre versi originali ed emozionanti, nel tempo ho letto di tutto e di più e scovato qualche personaggio che si picca di poetare ma che mi muove alla stessa identica commozione di Gemini…
Per penitenza dopo tanta cattiveria vi regalo una mia “cosesia”, che chiamarla poesia mi sembra troppo, fatemi sapere se preferite che smetta di scriverne e mi dia a qualche altro hobby!
NUVOLE BARCHE (A.Rossini)
Nuvole barche
Nuvole vele
Nuvole bianche
Navi veliere.
Veleggiano lente
Dal vento sospinte.
Vento gentile
Primaverile.
Navigano sciolte
In mille forme dissolte
In un cielo mare azzurro
Cielo spalmato di onde di burro.
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